LA DOMANDA PIÙ SPAVENTOSA!
La vita è piena di domande, alcune semplici, altre
complesse, altre ancora cosmiche.
E poi ci sono quelle che spaventano, soprattutto gli
scrittori.
Durante un’intervista, una presentazione o una chiacchierata
con i lettori, la speranza è che nessuno mai ti ponga LA DOMANDA, quella capace
di scavarti dentro un abisso di imbarazzo, di detonare un ordigno nel bel mezzo
dei processi mentali per portare scompiglio, con scarse possibilità di porvi
rimedio.
“Dove le trovi le idee?”
La bomba è stata sganciata.
Dove le prendo le idee? Davvero vuoi saperlo? Me lo chiedo
anch’io.
E la risposta?
VERAMENTE NON LO SO!
Stupiti?
Semplicemente arrivano, risalgono da profondità inesplorate
dell’istinto, emergono da una massa informe fatta di esperienze, sensazioni,
ricordi, suoni, immagini…
Guardi un telegiornale, fai un viaggio, ascolti una canzone,
leggi un libro e ti coglie un’intuizione. È un istante che ti colpisce
come una scarica elettrica, e vedi qualcosa. Una visione. Dalla visione
scattano associazioni di idee, collegamenti, connessioni… e all’improvviso sai
che ti trovi di fronte a una storia che chiede solo di essere raccontata.
Le migliori sono nate quando non le cercavo.
La nascita di un’idea è un meccanismo affascinante e oscuro
interno al processo creativo di ogni arte. Qualsiasi pittore non saprebbe dire perché
“vede” i contorni di un quadro nella propria mente, come anche un musicista non conosce il motivo per cui un
ritornello lo tormenta giorno e notte.
Succede e basta.
Non tutte le idee sono destinate a diventare Storia, ma la
maggior parte vive nella testa di chi crea e reclama il proprio spazio vitale.
È così che funziona.
“Dove le trovi le…” Eh no, per favore, non chiedetelo più. È
spaventoso.